Gli errori 404 li vediamo dappertutto. Ci perseguitano anche la notte. Il senso di frustrazione quando apriamo una pagina da Google e speriamo di leggere quel contenuto o vedere quel video per poi scoprire che non è possibile, è frustrante. Sì, è davvero un errore fastidioso che in alcuni casi può addirittura portare ad una vera e propria vendetta da parte di qualche utente “su quel sito non ci andrò mai più”. Un po’ come quando vai al ristorante, non vedi l’ora di mangiare il tuo piatto preferito e il cameriere “Mi dispiace, ma oggi questo piatto non è disponibile”. Alcuni clienti restano e ordinano altro, altri, invece, ringraziano lo stesso, si alzano e se ne vanno.
Ma cos’è questo celebre errore 404?
È un codice di stato HTTP, così come lo sono tanti altri: 403, 429, 500, 508 ecc… Questi rappresentano tutti errori, diversi, ma sempre errori. Diciamo che il numero giusto che non deve preoccuparci è il 200. Questo vuol dire che il browser (Chrome, Mozilla, Firefox, Safari ecc…) quando chiede “caro server, per caso hai questo indirizzo?” e il server risponde “certo caro Chrome, te lo do immediatamente”, siamo di fronte ad un codice di stato 200. Possiamo stare tranquilli? Sì, eccetto se vuoi che non sia più raggiungibile o non voglia farla apparire nei risultati di ricerca o non voglia farla scansionare dai motori di ricerca. Ma questo discorso lo affronteremo in articoli opportuni e specifici. Ora concentriamoci sul 404.
In sostanza, è una risorsa che al momento non è disponibile. Ma perché? Da cosa dipende? Di sicuro non è un problema di server. Altrimenti sarebbe apparso un errore 5xx (500, 503, 508). Quindi non telefonare al tuo servizio hosting insultando i loro lavoratori. Stavolta non c’entrano nulla.
Perché appare?
Ci sono alcuni casi, vediamoli:
- Un utente ha digitato male l’URL
- L’URL è cambiato
- Il link che porta alla pagina è cambiato
- La connessione internet è assente


