Cosa sono le pagine dinamiche
Partiamo con la spiegazione degli url dinamici, ovvero quegli indirizzi di risorse che vengono generati con i linguaggi di programmazione lato server e che cambiano quando un utente digita parole da ricercare su Google. Un URL statico è:
https://per-seo.it/meta-ads-specialist/
un URL dinamico potrebbe essere
https://per-seo.it/2304.php?id=20
Come vedi ci sono caratteri e simboli strani che non fanno bene all’indicizzazione nei motori di ricerca. Ad esempio il punto interrogativo che introduce una query strings. Una query string è una parte di un URL che assegna valori a parametri specificati. In altre parole, è una stringa di testo che segue il punto interrogativo in un URL e contiene coppie di chiavi e valori separati da un segno uguale.
Sono molto comuni negli e-commerce quando clicchiamo, ad esempio, su un filtro per cambiare colore o dimensione ad un prodotto. Infatti un utente non chiede di cambiare pagina, ma essi vengono generati nella stessa. Per chi visualizza queste pagine, durante la propria navigazione, essi non rappresentano assolutamente un problema (molte volte neanche se ne accorgono che nella barra degli indirizzi siano stati aggiunti parametri e altri simboli), al contrario di quanto accade nei motori di ricerca.
Perché gli url dinamici possono rappresentare un problema per i motori di ricerca?
Ci sono diversi motivi per cui gli URL dinamici possono rappresentare un problema per i motori di ricerca:
- Lunghezza e complessità: gli URL dinamici possono essere molto lunghi e complessi, con una serie di parametri, come abbiamo appena detto, separati da simboli come “?” e “&”. Questo può rendere difficile la lettura e comprensione del percorso dell’indirizzo per i motori di ricerca. Anche per gli utenti può essere frustrante, perché sono meno facili da ricordare.
- Contenuto duplicato: gli URL dinamici possono generare contenuto duplicato, poiché lo stesso contenuto può essere visualizzato su URL diversi che presentano una struttura ed un contenuto quasi identico tranne che per alcuni piccoli particolari (appunto: colore, dimensione, prezzo, ma la descrizione e informazioni rimangono le medesime). In genere, soprattutto negli e-commerce, si risolve inserendo un tag=canonical alla pagina prodotto principale.
- Crawl budget: i motori di ricerca, quando scansionano un sito, hanno un tempo limitato. Di conseguenza, succede molte volte, che non riescono a leggere tutti gli url del sito, ma solo alcuni di loro. Ovviamente, si dovrebbero preferire gli url importanti, ovvero le pagine o articoli. Ma se lo spider dei motori di ricerca “incontra” url dinamici, pieni di quesy strings o parametri strani, non indicizzerà correttamente il sito per come lo si vorrebbe e avrà, appunto, sprecato solo tempo per leggere risorse non importanti che non ci interessa indicizzare.
Tuttavia, l’URL rewriting può aiutare a risolvere questi problemi e migliorare l’esperienza degli utenti e l’indicizzazione del sito.