seo per concessionarie

SEO per concessionarie

Come arrivare in prima pagina Google per una concessionaria

Analisi

Ovviamente, prima di procedere con la vera e propria strategia SEO, occorre una chiacchierata, un’intervista, meeting, brainstorming, chiamatelo come volete, ma questa fase è assolutamente necessaria per quelle propedeutiche. È qui che si sviscerano i punti di forza, debolezza, più le ipotetiche minacce ed opportunità. Occorre conoscere per bene tutta la storia della concessionaria, dall’apertura al presente. Dagli accordi con il gruppo automobilistico, all’espansione con l’acquisto di altri marchi o, agli eventuali, periodi di crisi.

Alberatura del sito

Una volta completata l’analisi, prima di iniziare a strutturare il sito, è bene fare una ricerca di parole chiavi e concetti per le quali il cliente vorrebbe essere posizionato e che offrono buone potenzialità a livello SEO (buon volume, intento transazionale, buone opportunità ecc…). Una possibile struttura del sito potrebbe essere quella di avere, ad esempio, un menù che non contenga tutti i marchi uno affiancato all’altro, ma pensare ad un menù a tendina , il quale una volta cliccato possa esporre agli utenti i vari marchi:

  • Ford,
  • Wolkswagen,
  • Renault,
  • Nissan,
  • Skoda,
  • Opel ecc…

E all’interno delle varie pagine, inserire tutte le vetture del marchio specifico e i vari modelli. Sarebbe pertinente inserire anche una barra della ricerca (proprio come Google) sia nella homepage che nelle pagine dei marchi. Così un utente troverebbe più facilmente l’auto che ha in mente senza dover girare e perdere troppo tempo all’interno del sito.

Titoli nelle pagine

I titoli, sembrerà strano, ma sono una parte importantissima della SEO on page e tra i principali fattori di posizionamento. Capita spesso di vedere, ad esempio, siti che all’interno delle pagine e articoli utilizzano il grassetto per i propri titoli dei paragrafi. Questa è una pratica sbagliata, in quanto Google preferisce scansionare la gerarchia dei titoli,
Es:

​H1 = “Volvo EX90”
H2 = “Potenza”
H2 = “Caratteristiche”
H3 = “Colori disponibili” (sottoparagrafo di Caratteristiche)
Ovviamente si possono i migliori titoli del mondo, ma senza un ottimo contenuto dei paragrafi, è difficile andare lontano.

Descrizioni tecniche e consigli per auto

Nelle pagine delle vetture specifiche, ovviamente, l’utente spera di trovare tutte le caratteristiche del prodotto, ad esempio:

Caratteristiche

Specifiche tecniche

Consumi

Tipo di veicolo

Cilindrata

Combinato

Immatricolazione

Alimentazione

Urbano

Chilometraggio

Potenza

Extraurbano

Garanzia

Cambio

Emissioni di CO2

Carrozzeria

Trazione

Classe emissioni

Colore esterno

Peso a vuoto

Riferimento

Neopatentati

In più, è sempre apprezzabile per gli utenti e, soprattutto per Google, aggiungere anche una descrizione con alcuni paragrafi per completare, ad esempio:

  •  consigli su come guidarla,
  • dove guidarla,
  • ulteriori vantaggi sul finanziamento o sul leasing ecc…

Oltre agli aspetti più tecnici di ciascuna auto, si potrebbe pensare anche di aprire un blog all’interno del sito. Ci sono migliaia di argomenti su cui si potrebbero scrivere articoli, ad esempio:

  1. Come programmare un viaggio lungo in auto,
  2. Consigli sulle pulizie,
  3. Come non farsi imbrogliare da alcuni meccanici,
  4. Come personalizzare la propria auto, ecc…

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    Inserire i Meta title e meta description

    ​ Si è appena parlato di H1 come titolo della pagina, ma non è il solo titolo che si deve scrivere nella pagina. Anche Google ha bisogno di leggere un suo titolo quando il suo algoritmo scansiona il sito. Il meta title è un titolo che viene inserito all’interno del codice HTML e, quindi, invisibile agli occhi degli utenti i quali troveranno nella pagina un solo e unico titolo. Se si ha un sito in WordPress, basterà scaricare un qualsiasi plugin SEO che permette di scrivere nel campo vuoto il meta title. Immediatamente sotto, ci sarà invece il campo vuoto dove si può inserire la meta description.
    ​ Essa, al contrario del meta title, non è un fattore di posizionamento, infatti molti SEO lasciano meta tag vuoto per lasciare decidere a Google stesso quale descrizione inserire, prendendo una porzione di testo all’interno del contenuto della pagina.

    Foto

    Come in ogni e-commerce, le foto giocano un ruolo fondamentale. Alcuni erroneamente scelgono di scaricare foto (magari anche con copyright) dalla rete e inserirle nel proprio sito, rischiando anche una denuncia. Quindi, prima di mettersi nei casini o far trovare agli utenti la stessa foto già vista su qualche altro sito, sarebbe meglio contattare un fotografo professionista ed avere delle immagini ad alta risoluzione ed originali. Per il settore automobilistico c’è di più, perché non solo devono essere di altissima qualità, ma addirittura, alcuni stanno sostituendo le fotografie classiche con il 3D digital attraverso la tecnologia CGI, quindi con immagini computerizzate in modo da mostrare tutti gli aspetti e minimi dettagli delle auto. Pur non essendo affatto un fattore di posizionamento all’interno dei motori di ricerca, ma offrire agli utenti un’esperienza iper realistica di visionare un’auto a 360°, è sicuramente motivo di permanenza sul sito e più possibilità di conversioni. Ciò che invece è un fattore di posizionamento, è il tag Alt all’interno del codice HTML della foto e serve a far capire ai motori di ricerca il contenuto delle immagini.

    Contatti

    Inutile dire che le concessionarie sono e-commerce a metà, quindi hanno caratteristiche simili agli e-commerce come la descrizione dei prodotti, le categorie, le foto ad alta qualità, gli eventuali filtri per selezionare i vari tipi di modelli, ma non si compra mai dal sito. Esso serve per avere una vetrina completa dei marchi e delle auto, ma gli utenti comprano solo ed esclusivamente una volta raggiunta la sede fisica della concessionaria. Il sito non può far altro, quindi, che avere una sezione contatti con una mappa della sede, i contatti email e numeri di telefono e gli orari di apertura e chiusura.
    Fondamentale, oltre la pagina contatti, un form da compilare, nelle pagine delle auto, per richiedere un preventivo alla concessionaria. Si raccomanda di prestare massima attenzione per il consenso marketing per la privacy del trattamento dei dati, al fine di rispettare le normative italiane ed europee (GDPR). In questa fase sarebbe ottimale rivolgersi ad un legale esperto in questa branca del Diritto.

    Recensioni

    Anche le recensioni non sono fattore di posizionamento, ma contribuiscono anch’esse al funzionamento del sistema del sito. Questo anche perché, le concessionarie, possono essere considerate a tutti gli effetti delle attività locali. Quindi, l’obiettivo sarebbe quello di posizionarsi per parole come “ Toyota Bari” o “Mercedes Napoli” ecc…E le recensioni potrebbero dare un grande aiuto per inserire il sito nelle local pack, ovvero il riquadro che vediamo nei risultati di ricerca con alcune delle attività di una specifica città (vedi immagine qui sotto). E più sono utili alla ricerca degli utenti, più in futuro potrebbero apparire nei risultati di ricerca, cosa che al momento avviene solamente per la lingua inglese*. Meglio farsi trovare preparati, insomma.

    *Piccolo aggiornamento del 23 febbraio 2023. Ecco l’annuncio di Google Search Central su Twitter a proposito delle recensioni dei prodotti

    Creare il profilo dell’attività

    ​ È la scheda Google che vediamo a destra dei risultati di ricerca con le foto del negozio, gli orari, le informazioni, le recensioni, il numero di telefono. Google, in base ad alcuni fattori potrebbe mostrare un sito piuttosto che un altro per gli utenti che digitano il nome dell’”auto + città” o “concessionaria + città”.

    Local pack concessionaria

    Inserire i dati strutturati

    ​ I dati strutturati sono informazioni che si danno a Google, attraverso un formato (il migliore è il json-ld), per far comprendere al meglio il contenuto di una pagina al motore di ricerca. E consentono di arricchire il tuo sito con delle features già nei risultati di ricerca, come stelline con le recensioni, prodotti ecc… in questo modo, l’occhio dell’utente è più colpito da questo tipo di risultati che invece dai altri siti per i quali vengono mostrati semplicemente il titolo, l’url e la descrizione. Quindi anche inserendo questi codici, potresti avere benefici in termini di visite e, quindi, potenzialmente, di vendite.

    Velocità del sito

    La velocità di caricamento del sito è sicuramente un piccolo fattore di posizionamento del sito. Per renderlo più reattivo ci sono alcuni accorgimenti tecnici da fare all’interno dei vari codici, per cui questa parte magari può non interessare ai non addetti ai lavori. Ma è sicuramente un’operazione da eseguire, anche perché un utente che attende molti secondi prima che si carichi una pagina, tende ad abbandonarla e a trovare un sito competitor da cui affidarsi. Sicuramente, un consiglio è quello di caricare immagini in formati più recenti (webP o avif) e cercare di non superare il centinaio di KB. I motori di ricerca, sono più lenti quando trovano e scansionano immagini pesantissime e quindi l’utente, di conseguenza, potrebbe vedere caricarsi la pagina a pezzi e non di botto, come dovrebbe essere. Altro consiglio è quello di non caricare troppi plugin, perché contenendo codice aggiuntivo (soprattutto javascript), il rendering delle pagine potrebbe interrompersi e causare perdita di tempo. Pericolosi, tra l’altro, sono gli script di terze parti (quindi di domini esterni al nostro), come quelli di tag manager, analytics, hotjar che rallentano di non poco il sito. Ma alcune piccole tecniche come caricare gli script in maniera “asincrona”, potrebbe aiutare la velocità della pagina. Ripeto, queste sono questioni estremamente tecniche che però, in alcuni casi, possono essere la discriminante sulla quale Google sceglie di posizionare un sito piuttosto che un altro similissimo in qualità e autorevolezza di contenuti, link ecc…

    Link da altri siti

    Google sconsiglia questa pratica. Nelle sue linee guida, infatti, si viene vietato l’acquisto di link su altri siti che portano al proprio. Google dice che essi possono esserci, ma devono arrivare in maniera del tutto naturale. In molti settori competitivi e stra competitivi, questo è difficile che avvenga. Pensiamo al mondo delle assicurazioni o quello finanziario, lì è quasi impossibile che un sito che sta partendo da zero, riceva link da grossi siti autorevoli. Quindi, si procede al loro acquisto. In buona sostanza:
    La link building (il nome della tecnica) è pericolosa? Sì
    È costosa per alcuni settori? Sì
    Porta benefici in termini di risultati di posizionamento? Se fatta con le dovute accortezze ed analisi, assolutamente sì.
    Non è il caso di scendere troppo nel tecnico, però basti sapere che se si viene valutati da Google in maniera negativa, è molto probabile che si venga penalizzati ed assistere ad un crollo delle visite del sito pauroso. C’è però da considerare che in moltissimi settori non troppo competitivi, un’eccezionale SEO on page, con contenuti di altissima qualità ed autorevoli scritti da copywriter o esperti, si posizionano incredibilmente bene nei motori di ricerca, senza bisogno di ricorrere ad un’attività di link building.

    È possibile, quindi, arrivare in prima pagina Google per un sito di una concessionaria?

    So e Nì sono le risposte. Ovviamente se ci sarà un po’ di testo originale e ottimizzato, qualche parola chiave vedrà la luce in prima pagina di Google, ma altre parole molto più competitive, sarà difficile vederle posizionate in quel modo se non si applicano le varie tecniche SEO per un bel po’ di tempo. La data esatta non la può dare nessuno, si tratta di lavorare bene ed avere pazienza. Perché Google dovrebbe scegliere di posizionare immediatamente un sito appena nato rispetto a quelli che hanno anni e anni e rispettano le linee guida e i consigli di Google? Perché il sito è più bello ed è stato realizzato in modo migliore con grafiche di qualità più alta o inserendo animazioni avanguardistiche? No, mi spiace. Google non guarda molto la bellezza o la pertinenza dei colori in un sito. Non sono fattori di posizionamento. Anzi, se non sono ottimizzati, possono essere un danno per la velocità di caricamento del sito (come detto sopra). Quindi un bravo SEO deve essere un bravo tecnico ed avere una mente che sappia andare incontro alle intenzioni degli utenti. Che sappia riconoscere i vari errori di scansione o riconoscere se c’è una penalizzazione relativa ai contenuti o una semplice fluttuazione dei risultati di ricerca. Che sappia leggere ed analizzare al meglio i tool come

    Seozoom, Screaming Frog, Search Console ecc…Sì, alla fine magari si arriverà anche in prima posizione ed in prima pagina, ma è inutile chiederlo per il giorno dopo o la settimana dopo. Solo i SEO truffatori possono dire ai poveri clienti che cadono nella loro trappola che “In un mese sarai in prima posizione per le parole che scegli tu”. Andrebbero denunciati. Chi decide è Google, i SEO possono dare solo segnali pertinenti o meno, ma chi sceglie le posizioni nei risultati della ricerca, è l’algoritmo e il suo machine learning a decidere chi va sotto, chi va sopra e chi verrà eliminato dalla prima pagina. Quindi, portate pazienza.

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